Google Street View arriva anche in italia.. e la privacy?

Da pochi giorni è arrivato anche in Italia Google Street View, una speciale applicazione di Google Maps che consente di attraversare virtualmente le principali strade della città prescelta stando comodamente seduti a casa davanti al PC. Per ora le uniche città italiane coperte dal servizio sono Milano, Roma, Firenze e il Lago di Como.

Tuttavia anche in Italia, come nel resto dei Paesi in cui è previsto Google Street View, tale applicazione si è trovata a dover fare i conti con le leggi in materia di privacy.

Nonostante le targhe delle auto vengano oscurate da un apposito sistema e nonostante Google consente di richiedere la cancellazione della propria immagine le associazioni dei consumatori sono già insorte chiedendo al Garante della privacy di intervenire. Il Garante ha risposto alle richieste aprendo un’istruttoria e chiedendo a Google di fornire ulteriori garanzie. Un’ipotetica richiesta sarebbe quella di rendere le auto di Google riconoscibili cosicchè i cittadini possano sottrarsi alle riprese.


Marco Pancini, responsabile relazioni istituzionali di Google Italia, ha ribadito la disponibilità di Google a rispettare le leggi in materia di privacy ma, al contempo, ha spiegato che le immagini vengono scattate in luoghi pubblici e sono del tutto identiche a quelle che qualunque persona potrebbe scattare camminando per le strade di una città.


L’Italia, tuttavia, è solo l’ultimo dei paesi in cui Google Street View ha avuto dei problemi in materia di privacy. In Spagna l’Agencia espanola de proteccion de datos si è accontentata dell’impegno di Google a mascherare le targhe degli autoveicoli; in Francia la Commission Nationale de l’Informatique et des Libertes, sostanzialmente, ha risolto la questione chiedendo a Google di fornire ai cittadini una completa e adeguata informazione relativa ai propri diritti mentre il governo inglese si è semplicemente accontentanto dell’oscuramento delle targhe e dei volti delle persone.

Negli Stati Uniti, invece, il Dipartimento per la Sicurezza ha vietato tale attività intorno a determinate aree di Washington considerate potenziali obiettivi terroristici.

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