Tracciabilità dei prodotti nel 2022: tre strategie fondamentali

Parlare di tracciabilità ha voluto dire fin qui soprattutto sottolineare quanto è importante, specie quando si tratta di filiere come quella alimentare o della moda, essere a conoscenza della provenienza delle materie prime e degli step di lavorazione subiti dalle stesse per poter avere qualche garanzia in più a valle riguardo alla sicurezza del prodotto finito. Oggi investire sulla tracciabilità può rivelarsi, però, innanzitutto un modo per le aziende di garantirsi una gestione più efficiente dei processi produttivi e, come diretta conseguenza, dei risultati migliori: proviamo a capire come e perché ciò sia possibile e quali le strategie da mettere in campo.

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Gran parte dei processi in cui le aziende sono impegnate quotidianamente sono oggi, e poco fa differenza il settore in cui si opera, processi non di tipo produttivo ma di tipo gestionale: ogni giorno si devono organizzare cioè un gran numero di flussi – di materie prime, macchinari e strumenti di lavorazione, forniture, ordini, scarti di lavorazione, eccetera – in entrata e in uscita dagli impianti aziendali. Poterli tracciare e farlo con precisione vuol dire ottimizzarne la gestione, migliorando a valle le prestazioni dell’impianto stesso e riducendo soprattutto i costi di esercizio. Come ciò sia possibile lo si capisce con più facilità se si guarda più da vicino, per esempio, alla gestione del magazzino: se ogni singolo lotto di prodotti finiti e pronti per la distribuzione è etichettato e tracciabile si possono evitare spostamenti e movimentazioni inutili della merce, se ne può conoscere con precisione la posizione in ogni momento individuando eventuali punti “critici” della supply chain responsabili di ritardi e inconvenienti e in un caso e nell’altro il risultato sono flussi più snelli, più veloci, più sicuri.

Tre strategie per una migliore tracciabilità dei prodotti industriali

L’esempio appena fatto della gestione delle scorte in magazzino permette di individuare anche le strategie indispensabili da mettere in atto se l’obiettivo è rendere tracciabili fino in fondo i propri processi aziendali.

La prima e più importante ha a che vedere con lo sviluppare un approccio quanto più data-driven possibile: avere a disposizione dati affidabili su ogni “fase” della lavorazione e su ogni processo che avvenga all’interno dei propri impianti è indispensabile in fase di analisi e per l’individuazione di eventuali punti deboli. Sarà più facile, a monte, ottenere dati se si saranno utilizzati sistemi di identificazione ad hoc per materie prime, lotti di produzioni, strumentazione, eccetera e in ogni campo ci sono ormai standard e protocolli aggiornati.

Rendere identificabili asset e produzione industriale richiede a sua volta di investire su soluzioni tecnologiche. A volte si tratta di soluzioni più “tradizionali” come gli applicatori di etichette industriali in cui siano riportate sottoforma di codici o leggibili nei QR le informazioni essenziali sul prodotto e le sue componenti. In qualche altro caso le soluzioni da adottare sono tecnologicamente più complesse perché permettono, per esempio, il tracciamento in tempo reale di colli e merci.

Tra le strategie per la tracciabilità per come i due concetti sono per molti versi connaturati, però, un posto speciale è riservato alla trasparenza. Rendere facilmente accessibili, in ogni momento e tanto alla propria popolazione aziendale quanto ai propri clienti, i dati “tracciati” e alla base dei propri processi produttivi può far incrementare infatti la fiducia nel proprio brand.

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