Impostare vista predefinita in Google Calendar

Sono tantissimi i servizi messi a disposizione da Google, per permettere agli utenti di effettuare le più disparate operazioni direttamente online, con la possibilità inoltre di avere tutto salvato “on the cloud” per un rapido accesso anche da altri dispositivi.

Uno dei prodotti sicuramente più apprezzati è Google Calendar, uno strumento che consente di gestire i propri appuntamenti in maniera semplice e pulita. In questo post vediamo come fare per impostare la vista predefinita in Calendar.

Sincronizzare il calendario iCloud con un dispositivo Android

Effettuare il passaggio da un iPhone ad uno smartphone con sistema operativo Android propone degli inconvenienti legati ovviamente alle applicazioni utilizzate. Fortunatamente per Android esistono tantissime app che consentono di rendere lo switch meno difficile.

Prendiamo in esame il caso dei calendari: passando da iOS ad Android si pone il problema di dover spostare gli appuntamenti del calendario di iCloud su Google Calendar. Questo è ora possibile grazie all’app SmoothSync for Cloud Calendar disponibile su Google Play al prezzo di 2,55 euro.

Gmail ha concluso il periodo di Beta

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Google, dopo aver annunciato l’arrivo per il 2010 di un suo sistema operativo che prenderà il nome di Google Chrome OS, ha anche deciso di rimuovere la fastidiosa etichetta Beta che compariva fino ai giorni scorsi nei suoi vari servizi online, quali Gmail, Google Calendar, Google Talk e Google Docs.

Infatti, molti di voi non se ne saranno mai nemmeno accorti, ma anche il sistema di posta elettronica Gmail era ancora in una versione beta, ma vediamo con calma cosa comporta la conclusione della fase beta per queste applicazioni.

GMail non è abbastanza sicura?

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E’ stata indirizzata una lettera al Ceo di Google, Erich Schmidt, scritta e firmata da 36 tra docenti e ricercatori universitari esperti in sicurezza informatica, in cui si sottolineano i difetti cronici dei servizi Google, tra cui GMail, Google Calendar e Google Docs.

Secondo questi studiosi, il rischio che i propri dati vengano rubati da malintenzionati non è poi così remoto, infatti Google utilizza lo standard http, cioè uno standard che metterebbe a rischio tutti gli utenti della grande G. Secondo gli autori della lettera i problemi di Google risiedono nelle soluzioni cosiddette “in the cloud” e “web based” di Google.